“Che noia!”- esclama con aria provocatoria lanciando il cappotto sul divano. Il tempo di entrare a casa sua e già si lamenta. E’ l’unico nello Zodiaco ad orientarsi nelle tenebre, a dare del “tu” al tormento – non a caso – è considerato “il killer dell’ottimismo di facciata”. Grazie ad una mente telepatica ha imparato a dialogare con il suo inconscio. Odia stare nei salotti a fare conversazioni e non c’è da stupirsi se sparisce con una scusa perché in realtà vuole solamente stare con il suo abisso: parliamo del mistico segno d’acqua dello Scorpione.
Il 23 ottobre assistiamo all’ingresso del Sole in questo segno che da il via ad una stagione intensa e catartica in cui è possibile esplorare emozioni e reazioni, andare oltre l’ovvio ma soprattutto distaccarsi dal passato. La stagione dello Scorpione chiama sempre delle trasformazioni e ci spinge a liberare le nostre emozioni più profonde affrontando i nostri tabù. Del resto, questo segno è un autentico fuoriclasse nel rompere i limiti che invece il segno della Bilancia si impone al fine di mantenere rapporti di buon vicinato. Lo Scorpione, invece, non sopporta i luoghi comuni della buona educazione, il bon ton, le tavole decorate alla perfezione per nascondere chissà quali disagi. Ha un’intelligenza formidabile in grado di sfidare chiunque, tuttavia, non conduce un’esistenza facile, aggrovigliato com’è alla sua “centralina emotiva”, alla scossa desiderante che tutti temono.
Segno Fisso, rappresentato dall’elemento Acqua possiede una natura estremamente sensibile ed empatica, secondo l’astrologia karmika fu l’ottavo a presentarsi al cospetto di Dio:
“…A te Scorpione, affido il compito di purificare ed eliminare gli ostacoli. Dovrai rimuovere e far morire tutto ciò che impedisce la realizzazione del mio piano, affinchè sia dato spazio a tutto ciò che è puro e nobile. Così comincerai da te stesso: imparerai a morire e rinascere dalle tue ceneri; poi insegnerai all’uomo a fare altrettanto. Affinché tu possa assolvere il tuo compito, ti dono i talenti della volontà, dell’intuizione e della rinascita. Usali con amore e non dimenticare che intolleranza, eccessivo individualismo e passioni incontrollate saranno grandi ostacoli lungo il tuo viaggio”.
E’ il segno centrale dell’autunno e rappresenta il principio della trasformazione; la stagione è ancora viva ma le temperature sempre più basse e le giornate sempre più corte permettono una fondamentale funzione in natura: la decomposizione. Governato da Plutone – pianeta del cambiamento e della rivoluzione e Dio dei morti nell’antichità – lo Scorpione agisce con circospezione ed estrema prudenza prevedendo il futuro esattamente come nel ciclo naturale in cui quello che tutti chiamano “morte” in primavera sarà rinascita. Come l’animale di cui porta il nome, che si nasconde sotto i sassi o si annida tra le fessure – comunque sempre nell’ombra – lo Scorpione tiene molto alla sua privacy, ama osservare, studiare e comprendere gli altri, per poterne prevedere il comportamento ma non ama essere a sua volta osservato, compreso e analizzato.
Un mito antichissimo che si ricollega al significato simbolico dello Scorpione è quello dell’Araba Fenice, uccello consacrato a Ra, il Dio del Sole, la Fenice era un animale fantastico, ma molto probabilmente il riferimento reale è frutto di una divinizzazione dell’airone del Nilo, il cui ritorno stagionale sulle sponde del fiume corrispondeva al ritirarsi dell’inondazione annuale e, quindi, alla rinnovata fertilità del terreno con conseguente abbondanza di cibo per le popolazioni egizie.
Il mito classico occidentale legato allo Scorpione, invece, è quello di Orione. Orione era un gigante, figlio di Poseidone ed Euriale, definito “il più bello tra i mortali”, abile cacciatore, agitato da passioni dirompenti e da robustissimi appetiti carnali. Era solito andare a caccia in compagnia del suo fedele segugio Sirio: un giorno si imbatté nella dea Artemide/Diana, che si innamorò perdutamente del gigante con cui però non riuscì ad accoppiarsi, vista la sua castità e fedeltà alla moglie Eos. Quando però lo vide flirtare con le Pleiadi, in preda alla gelosia gli scatenò contro uno scorpione, che lo punse con il suo veleno mortale. Orione diventa la costellazione più brillante e visibile del cielo boreale mentre lo Scorpione è la costellazione opposta, collocata cioè alla massima distanza in modo da non minacciarlo ulteriormente.
Dall’interpretazione del Glifo, come per la Vergine, lo Scorpione è rappresentato da una M – che è la raffigurazione stilizzata dell’intestino che richiama – in entrambi i segni – alle qualità di percezione sensoriale e di intuito. La terminazione del glifo presenta una freccia che, a differenza del segno della Vergine in cui è rivolta verso l’interno rappresentando così l’introversione, in questo caso, essendo rivolta in fuori, rappresenta l’estroversione. In senso evolutivo corrisponde alla focalizzazione delle forze per (ri)produrre l’interiorità all’esterno.
L’archetipo a cui è associato è il Distruttore che rappresenta la parte della nostra coscienza che accetta e comprende la morte, la fine e la trasformazione; è un archetipo del viaggio e corrisponde alla fase di vita adulta in cui si fa l’esperienza: per poter passare da una fase a una successiva occorre accettarne la fine.
Nello Zodiaco lo Scorpione è opposto al segno del Toro; tale opposizione si rivela in termini di conflitto tra la forza di vita e di crescita da una parte e la forza di morte e di trasformazione dall’altra; tra il possesso e l’attaccamento del Toro e il distacco e il lasciar andare dello Scorpione; tra le sicurezze materiali dell’uno e il potere interiorizzato del secondo. Lo Scorpione possiede una profondità filosofica-esistenziale che il Toro non riesce a comprendere e concepire ma proprio la mediazione tra i due estremi riesce a rendere equilibrata la concezione della vita, nella quale si può godere e disporre dei beni materiali ma con la consapevolezza che non ci si può fare affidamento, perché tutto passa, e le vere sicurezze vanno cercate e trovate dentro di sé.
Il passaggio del Sole nello Scorpione, dunque, apre un periodo di grande apertura mentale che ci porta a guardare oltre le apparenze. La luce del Sole espande la natura dubbiosa ed inquisitoria dello Scorpione, rendendoci più curiosi ed interessati al mondo che ci circonda ma anche più sospettosi e diffidenti. Questo evento ci spinge infatti a scavare più a fondo, a riportare alla luce verità nascoste ma anche a mettere in dubbio i nostri dogmi e a non prendere tutto quel che sentiamo per oro colato. D’altro canto, durante questo grande flusso di energie, legate anche alla diminuzione della potenza solare, è molto importante dare energia al nostro “Sole interiore” sfruttando la spinta rigenerativa che sarà possibile solo se, come umanità, accettiamo di affrontare e fare i conti anche con le nostre ombre facendo attenzione a non auto- sabotarci.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, asseriva lo scienziato Lavoisier riferendosi alla chimica ed a tutti i cambiamenti che in essa si concretizzano. Come durante questo passaggio del sole e di energie, è importante che nel momento in cui ci si trova davanti ad una difficoltà sarà bene capirla, affrontarla e non distruggersi perché tutto può essere cambiato ed evoluto nel tempo.
testo di Elvira Scognamiglio
grafica digitale di Crinos