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#05 – AkkaLaGrandeSignora

Questa è la storia di AkkaLaGrandeSignora
Questa è una storia che crea un Gigantesco Abbraccio.

AkkaLaGrandeSignora non ha età e non ha casa ma di sicuro è Donna, come donna è la sua strana bocca, la sua calda mantella, la sua preziosa corona.

I suoi impercettibili movimenti sono donne che camminano senza sosta, le sue braccia sono donne che accolgono e le sue gambe sono donne che sorreggono.

In questo momento però AkkaLaGrandeSignora è quasi immobile.
Ci guarda tutti e a volte è preoccupata, a tratti è delusa e allo stesso tempo speranzosa!
Ci vede realmente per quanto siamo piccoli, tutti indifesi e tutti uguali.
Ci osserva e ci rimprovera perché da sempre cerca di darci protezione ma – da troppo tempo – si vede tradita dai nostri stupidi comportamenti.

AkkaLaGrandeSignora, nonostante questo… non smette di nutrirci.
Dall’Acqua che le scorre al posto dei capelli… sa che potrà ancora dissetarci.
Dal Sole e dalla Luna che protegge nel suo diadema… sa che potrà darci la giusta energia e il giusto silenzio.
Dalle Stelle che la vestono… sa che potrà darci la giusta Luce.

Akka è Madre, è Culla, è Clessidra. È Tonda, è Piena, è Morbida.
È la Carta che chiude il Cerchio, è la Tana che mai nega Rifugio.
È fatta di strati e croste, si nutre del fuoco che le arde nel ventre ed è sorretta dalle cime che la abitano.
Ancora una volta e anche oggi ci tende le sue braccia che – come fossero radici – ci avvolgono.
Proprio adesso, tutti insieme, siamo stretti in un gigantesco abbraccio che ogni cosa può curare.

AkkaLaGrandeSignora ha scelto – oggi più di ieri – di farci sentire meno soli. AkkaLaGrandeSignora ha scelto – oggi più di ieri – di perdonarci e di cullarci ancora nel suo ruotare che tutto può contenere.

STORIE DI UN DISEGNO. Dall’Inchiostro alle Parole
di Pellegrino Capobianco ed Anastasia Marsella

Book Cover – “Non si maltrattano i bambini” 

L’artista Pellegrino Capobianco (CRINOS) possiede talento. Anche la rara capacità di rendere in pittura il senso di una storia tramite la psicologia dei personaggi ritratti. “Non si maltrattano i bambini”  è  il mio ultimo romanzo, pubblicato da Giovane Holden Edizioni, Viareggio a fine settembre 2018. La trama si dipana in due macro sequenze ambientate rispettivamente in Bulgaria, dove da secoli giungono le cicogne a nidificare sui tetti  di paglia in primavera e a Venezia, città lagunare unica al mondo per bellezza e importanza storica. Mentre scrivevo i  primi capitoli, mi affascinava il personaggio di Yana a metà tra il mondo animale e quello umano. Yana è una cicogna speciale poiché le è stato imposto un nome di donna. A poco a poco sente crescere il desiderio di trasformarsi in una donna vera. Durante la migrazione dall’Africa decide di fermarsi a Trigrad, remoto paese bulgaro  dei Monti Rodopi. Vi accadono eventi strani per via della Gola del Diavolo: un pauroso antro in cui sprofonda il fiume. Stremata dal lungo viaggio, Yana vi si posa. Ripartirà con la destinazione finale della casa del maturo Kiril Domidoff. Da anni attende che una cicogna nidifichi sul suo tetto di  paglia. Inizia allora la completa trasformazione di Yana, che Pellegrino Capobianco ha mirabilmente fissato nel dipinto raffigurante una creatura ancora ibrida poiché è cicogna e donna allo stesso tempo. L’atmosfera notturna, il cielo stellato danno risalto alle sue sembianze lunari. Abbandonerà definitivamente il regno animale per approdare a una nuova dimensione umana.

                                                                                  Ornella Fiorentini

“L’illustratore dalla grande carica emotiva” de La maestra Bianca

Mi piace sapere che nel nostro paese ci sono giovani artisti di grande talento: lui è Pellegrino Capobianco, un artista irpino che ho imparato a conoscere visitando il suo sito. Egli spicca per versatilità e desiderio di far vivere l’arte in ogni sua forma ed espressione; grazie all’arte infatti egli esterna la sua infinita voglia di comunicare agli altri il suo implacabile desiderio di dipingere, di dar libero sfogo ai suoi sentimenti. Spesso lo fa in maniera intensa, prorompente, come negli inchiostri o in opere con figure surreali ed oniriche. Non mancano però i momenti in cui Pellegrino Capobianco libera la sua creatività in maniera semplice e il suo essere bambino affiora nelle illustrazioni che riguardano la letteratura per l’infanzia. Il suo, quindi, è uno stile in continua evoluzione, una ricerca continua di quello stile che più lo rappresenta e che forse ancora non ha trovato. Questo artista è un fonte inesauribile di stimoli che favoriscono la realizzazione di opere dagli stili e tecniche completamente diversi; opere di rara bellezza e di notevole valore.

Io però voglio soffermarmi proprio sui sentimenti più pacati e semplici che animano le illustrazioni, le cover delle copertine dei libri per l’infanzia.

“Là dove nasce l’arcobaleno” propone illustrazioni dai colori vivaci, semplici, ma ben definite, ricche di particolari legati alla tematica del testo. Il bambino comincerà a leggere con gli occhi le illustrazioni di copertina per poi tuffarsi nel mare dolce della lettura. L ‘immagine della copertina è un inno alla freschezza: il verde delle foglie, le gocce di pioggia che sembrano danzare e dialogare con la giovane fanciulla dal volto incorniciato da un arcobaleno dai colori vivacissimi, mi fanno respirare il fresco. Ciò che invece mi colpisce nelle illustrazioni successive è lo sguardo dei vari personaggi: tenero e amorevole quello che il bambino rivolge alla madre. Anche ne “L’ incontro” lo sguardo è gioco forza: perplesso lui, più rassicurante lei. Nella “Bambina” c’è uno sguardo d’intesa tra il cane e la bambina: i due sembrano dialogare. Interessanti sono le illustrazioni che riguardano il mondo di “Piratino” quando il protagonista incontra Arcadia. Pellegrino Capobianco è riuscito a mettere in risalto, attraverso l’espressione del volto, proprio la curiosità del protagonista che cerca di spiegare al robot ciò che lui ha scorto dalla sua posizione: la maestosità del Colosseo.

Bello l’accostamento tra creatività ed elementi storici. In Piratino non mancano illustrazioni che riportano l’autore alla sua infanzia: calda e amorevole infatti è l’immagine di Piratino che osserva la nonna mentre prepara i biscotti; anche le illustrazioni che seguono sono intense, dai colori vivaci, collocate in un ambiente ricco di particolari, ma mai dispersivo. Un discorso a parte andrebbe fatto per “La ragazza dagli occhi viola”, la ragazza che graffia la vita con lo sguardo: un capolavoro che mi limito a citare.

Pellegrino Capobianco quindi non è solo un pittore affermato, ma anche un illustratore con una grande carica emotiva che riesce ad esternare attraverso una tecnica sempre più raffinata.

 La maestra Bianca.

 

Natale ad Arte – Avellino , 22/23 dicembre 2017

15 artisti interpretano il Natale nella mostra Natale ad arte‘ promossa dall’Associazione culturale Nel segno dell’arte con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune di Avellino.

L’iniziativa, inserita nel programma ” Avellino città Natale”, si terrà il 22 e il 23 dicembre nella Chiesa del Carmine (adiacente il Municipio) in via Triggio ad Avellino.

Una due giorni per riflettere sul Natale attraverso i colori e i simboli della festa e opere diverse per tecnica e stile, dal disegno alla pittura, dalla ceramica all’uncinetto, dal figurativo all’astratto.

Un percorso espositivo caratterizzato dalla promozione dell’arte contemporanea e dalla valorizzazione di figure emergenti e con esperienza della cultura locale con presenze anche dal salernitano e dal napoletano.

Espongono:
Gaetano Arciuolo, Pellegrino Capobianco, Raffaele Capone, Gabriella Chiaradonna, Diletta Fontanarosa, Vincenzo Liguori, Patrizia Luciano, Antonio Manganiello, Katia Mercurio, Romolo Piantino, Assunta Picariello, Francesco Roselli, Michela Strollo e Generoso Vella.

Venerdi’ 22 dicembre l’apertura della mostra con inaugurazione alle ore 17:30, sono previsti interventi musicali.

ARTU’ LO SFORTUNELLO

Realizzazione della copertina e delle illustrazioni per il racconto per l’infanzia “Artù lo sfortunello” di Margherita Capobianco, edito da Tabula Fati.

Il racconto “Artù lo sfortunello” nasce in occasione della prima edizione del Festival nazionale di scritture per ragazzi “Astolfo sulla Luna” di Manocalzati (AV), con il quale l’autrice è stata premiata come una delle vincitrici. La storia del gattino Artù ha già incantato i piccoli giurati del concorso e spinta dai loro apprezzamenti, l’autrice, dopo numerose peripezie editoriali, è riuscita, grazie all’appoggio dell’editore Marco Solfanelli, a dare una nuova linfa vitale e veste grafica al suddetto racconto

Artù, gatto dalle nove sfortunate vite, è accudito sin dalla nascita dal piccolo Filippo, nipote di Carlo e Lidia, zii anche di Letizia a cui affideranno, però, il gattino una volta cresciuto. Letizia è una bimba dispettosa e bugiarda, non sarà molto amorevole con Artù, sottoponendolo a numerose angherie. Tuttavia, la tenacia e il buon cuore di Filippo avranno la meglio e garantiranno al gatto una sorte migliore di quella prospettata. Dopo molte peripezie e colpi di scena, la fortuna toccherà solo chi è nel giusto, anche se tutti – proprio tutti – vivranno infine felici e contenti!

 

 

“Artù a spasso nei vicoli”, illustrazione digitale.